Il gas Radon comporta diversi rischi per la salute. Il Radon è presente in tutta la crosta terrestre. Essendo un gas, all’aperto il Radon si disperde velocemente e la sua concentrazione non raggiunge mai livelli elevati ma nei luoghi chiusi (case, uffici, scuole ecc.) può arrivare a valori che comportano un rischio rilevante per la salute dell’uomo, specie per i fumatori.

Il Radon si distribuisce nell’aria degli ambienti chiusi, mentre i suoi prodotti di decadimento si attaccano al particolato (polveri, aerosol) dell’aria che noi respiriamo. La maggior parte del Radon che inspiriamo viene espirata prima che decada (ma una piccola quantità si trasferisce nei polmoni, nel sangue e, quindi, negli altri organi). I prodotti di decadimento si attaccano alle pareti dell’apparato respiratorio e qui irraggiano (tramite le radiazioni alfa) soprattutto le cellule dei bronchi.

Il principale danno per la salute

Il principale danno per la salute, derivante dall’esposizione al Radon, è un aumento statisticamente significativo del rischio di tumore polmonare. A livello mondiale, il Radon è considerato il contaminante radioattivo più pericoloso negli ambienti chiusi. È stato valutato che il 50% circa dell’esposizione media delle persone a radiazioni ionizzanti è dovuto al Radon.

Il Radon comporta rischi per la salute perché provoca un incremento di rischio di tumore polmonare statisticamente significativo anche per esposizioni relativamente basse. Interagisce marcatamente con il fumo di sigaretta esponendo a un più alto rischio di tumore al polmone i soggetti che consumano o hanno consumato tabacco. È quanto emerge dal documento  “Who Handbook on Indoor Radon. A Public Health Perspective”, elaborato nell’ambito del progetto dell’Oms “International Radon Project” e a cui hanno partecipato oltre 100 esperti di 35 Paesi di diversi continenti.

Il documento si basa sui più recenti risultati di studi epidemiologici sugli effetti sanitari dell’esposizione al Radon nelle abitazioni e, in particolare, sull’analisi complessiva di 13 studi condotti in Europa, 7 in America settentrionale e 2 in Cina.

Gli studi epidemiologici confermano che il Radon nelle case aumenta il rischio di tumore ai polmoni nella popolazione. La percentuale di tutti i tumori polmonari legati al Radon è stimata tra il 3% e il 14%, a seconda della concentrazione media di Radon nel Paese considerato e dei metodi di calcolo.

In molti Paesi, il Radon è la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo e la maggior parte dei tumori al polmone dovuti a questo gas si verifica tra i fumatori a causa di un forte effetto combinato del fumo e Radon.

Cosa fare per ridurre i rischi

Per ridurre il rischio da esposizione al gas Radon è necessario adottare strategie di prevenzione nelle nuove costruzioni e di risanamento in abitazioni e luoghi di lavoro esistenti.

Per la maggior parte delle persone, infatti, la principale esposizione al Radon avviene in casa, nei luoghi di lavoro e nelle scuole. La concentrazione dipende da quanto uranio (da cui deriva il Radon) è presente nel terreno sottostante l’edificio.

Le concentrazioni possono variare molto e, per avere una stima precisa della concentrazione media di Radon in un edificio, è necessario fare una misurazione per una durata sufficientemente lunga, preferibilmente un anno.